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Aprile 2021

Dalla crisi del 2008 lo stesso sistema bancario, per quanto concerne la concessione e monitoraggio del credito, è stato coinvolto in un profondo cambiamento tramite l’adozione dei vari regolamenti Europei che si sono succeduti, a partire da Basilea2, Basilea 3, IFSR9 e, in ultimo, le linee guida EBA ancora in evoluzione. Questa successione di regolamenti ha costretto, nel tempo, l’intero sistema ad adottare soluzioni sempre più proattive con lo scopo di contenere sempre di più il fenomeno dei crediti deteriorati (i c.d. NPL). 

Oggi le banche, seguendo le indicazioni fornite dalle ultime linee guida EBA, hanno l’onere di focalizzare la loro attenzione soprattutto sulle linee di credito in bonis ovvero al momento della concessione del credito.

Per capirne gli effetti dal fronte delle imprese “affidate” è necessario comprenderne la portata degli EBA e l’attività di monitoraggio.

Cosa prevedono queste norme o linee guida che entreranno in vigore dal giugno del 2021?

Gli EBA prevedono che le banche si debbano strutturare sempre di più nel loro processo valutativo e di tenere sotto controllo la sostenibilità del debito della clientela affidata ponendo l’attenzione su due elementi fondamentali: a) sostenibilità e capacità di rimborso; b) finalità della richiesta.

Nel momento in cui l’azienda fa richiesta di nuova finanza, qualsiasi istituto bancario dovrà valutare in maniera molto più approfondita la sostenibilità del debito che il cliente sta chiedendo e la conseguente capacità di rimborso dell’impresa non solo in termini dell’istante in cui avviene la richiesta, ma anche (e soprattutto), in termini di futura capacità di rimborso.

Le banche, inoltre, dovranno valutare quali sono le finalità della richiesta di nuova finanza, ovvero verificare come questa richiesta si inserisca nei piani aziendali anche strategici e quindi valutare la capacità di rimborso già in sede previsionale. In altri termini, la banca valuta la richiesta non solo in termini finanziari ma anche in termini economico/patrimoniali contestualizzati all’interno delle scelte del board dell’impresa richiedente. 

A questo scenario ormai di prossima vigenza, il regolamento EBA prevede un graduale incremento dell’attività bancaria verso la propria clientela impresa così da giungere ad un profondo cambiamento nel rapporto Banca/Impresa che sfocerà in un inevitabile bilaterale scambio di informazioni: L’istituto bancario con l’attività di monitoraggio costante – L’impresa con l’aggiornamento delle proprie dinamiche aziendali e l’impatto sui propri conti patrimoniali economici e finanziari.

Le banche, quindi, sono spinte a valutare l’azienda in più riprese anche durante l’anno, ci saranno dei momenti in cui chiederanno documenti e dati ai fini valutativi, non soltanto bilanci, ma anche budget piani strategici chiusure infrannuali (es. la relazione semestrale tipica delle società quotate).

Da giugno 2021, nel caso di richiesta di nuova finanza, le imprese si dovranno confrontare con i nuovi sistemi valutativi.

In tale scenario il sistema bancario dovrà imparare ad analizzare dati diversi da quelli a cui oggi è abituata a ricevere mentre ci dovrà essere un rapporto sempre più collaborativo tra banca e impresa con più trasparenza e collaborazione nei rapporti. La Banca deve poter aiutare l’impresa nelle proprie necessità e l’impresa deve essere più trasparente.

Quali saranno gli impatti o conseguenze?

Per le imprese sarà estremamente importante che, quando chiederanno nuovo capitale la richiesta dovrà essere fatta in modo consapevole e trasparente con continuità nelle iniziative, cercando di anticipare le necessità senza arrivare in affanno con le proprie richieste obbligando la banca a valutare con fatica. Ciò vuol dire avere capacità di pianificazione, non soltanto economica e patrimoniale, ma anche finanziaria.

Nelle aziende più piccole, molte volte quando si parla di pianificare si pensa al budget economico; ma questo non sarà più sufficiente ed anche questa tipologia di imprese sarà chiamata a pianificare anche a livello finanziario e monitorare l’equilibrio finanziario.

La pianificazione è richiesta in primis dallabuona prassi aziendale poi dalla riforma sulla crisi di impresa, ma come stiamo capendo dalle linee guida è richiesta anche dall’intero sistema bancario.

Crescita nella cultura finanziaria, processi, procedure e strumenti sono e saranno investimenti di vitale importanza per la sopravvivenza delle imprese

In questo contesto di rapporti sempre più proattivi, c’è da evidenziare che nel caso in cui l’impresa si presenta in maniera organizzata, il processo valutativo della banca sarà più agevole incrementando così la possibilità del buon esito della richiesta di nuova finanza.

Quindi

  • Il ricorso al credito deve essere consapevole e coerente con le strategie aziendali
  • Le aziende non possono più immaginare di operare senza attenzione alla pianificazione finanziaria
  • E’ importante monitorare costantemente la propria capacità di rimborso del debito
  • L’azienda deve investire nei propri livelli di conoscenza, metodologie e strumenti per una gestione consapevole delle dinamiche aziendali e dei rapporti con il sistema finanziario

In tale contesto le aziende di maggiori dimensioni, più strutturate, sono sicuramente facilitate nell’adeguarsi a questi cambiamenti, ma dovranno organizzarsi meglio anche le imprese più piccole per riuscire a stare sul mercato ed assolvere anche degli obblighi normativi. Sicuramente è richiesto un investimento economico, ma anche culturale per questo tipo di trasformazione i cui benefici, però saranno quasi immediati.

Per le aziende di minori dimensioni, non è sempre necessario strutturarsi internamente per tali processi, può essere sicuramente più economico ed altrettanto efficacie affidarsi a professionisti esperti in materia che, con gli adeguati strumenti, possono affiancare l’imprenditore ed i suoi collaboratori per effettuare un’efficacie pianificazione e controllo di gestione anche sotto l’aspetto finanziario, ma soprattutto possono modellare i loro interventi a misura di azienda tenuto conto che le informazioni che le banche chiederanno alle piccole imprese avranno caratteristiche diverse di quelle che saranno richieste alle imprese di maggiori dimensioni.

RDV

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